In un caso trattato dal Tribunale di Roma, in cui un lavoratore in pensione ha citato in giudizio il proprio ex datore di lavoro per il diritto a ricevere gli interessi maturati su una polizza stipulata dal datore di lavoro per garantire il TFR dei propri dipendenti, il dipendente sosteneva che il comportamento del datore di lavoro era illegittimo, facendo riferimento all'originale contratto firmato tra la compagnia di assicurazioni e il datore di lavoro, essendo stato lo stesso stipulato in favore del lavoratore.
Tuttavia, il Tribunale ha rigettato la domanda del dipendente, affermando che la polizza era finalizzata esclusivamente alla garanzia del TFR e che un eventuale pagamento aggiuntivo (interessi) poteva essere fondato solo su specifiche clausole della polizza o su un accordo aggiuntivo tra le parti.
Come più volte chiarito anche dalla Suprema Corte, infatti, in mancanza di una espressa previsione contrattuale, nessuna ulteriore somma diversa dal TFR può essere riconosciuta al lavoratore.
(Tribunale di Roma, sez. Lav., sent. n. 10387/2022; Cass. Civ. n. 10624/2015)