
Il Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’istituto di credito risponde penalmente del reato di usura quando (sia dimostrato che) abbia effettiva conoscenza dell'applicazione di interessi usurari. Ciò in quanto "La responsabilità penale è personale, ed il nesso di causalità a base della stessa si colloca tra un’azione (od omissione, in presenza di un “posizione di garanzia”), ed un evento ben specifico, in specie il finanziamento ad un dato cliente. La fissazione (o il mantenimento) di un determinato tasso di interesse, senza alcuna conoscenza dei rapporti con specifici clienti che ne subiranno le conseguenze, non consente di configurare il dolo generico preteso dall’art. 644 c.p.".
(Trib. Catania, ord. del 24.10.2016)